Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2732 del 22 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:2732PEN

Massima

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Il reato di estorsione sussiste quando l'agente, attraverso l'esercizio di una minaccia idonea a ingenerare nella vittima un fondato timore di subire un danno ingiusto, costringe quest'ultima a consegnare una somma di denaro o altra utilità, anche avvalendosi della collaborazione di un concorrente. La minaccia può essere implicita e desumersi dalla condotta e dalla fama criminale dell'agente, senza che sia necessaria una esplicita formulazione di richieste o di intimidazioni. Ai fini della configurabilità del reato, non rileva che l'agente ritenga di vantare un credito nei confronti della vittima, essendo sufficiente l'uso della violenza o della minaccia per ottenere il pagamento. Pertanto, il reato di estorsione non può essere riqualificato in esercizio arbitrario delle proprie ragioni, in quanto l'intimidazione è rivolta nei confronti di un soggetto terzo rispetto al rapporto creditorio, al fine di conseguire il pagamento. La responsabilità concorsuale dell'agente si desume dalla convergenza di plurimi elementi probatori, quali le dichiarazioni della vittima, le risultanze delle intercettazioni, la presenza di precedenti penali e la condotta tenuta dall'agente, senza che sia necessaria una esplicita ammissione da parte dello stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/10/2016 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FILIPPINI STEFANO.
RILEVATO IN FATTO
1. La CORTE di APPELLO di ANCONA, con sentenza in data 27/10/2016, parzialmente riformando la sentenza pronunciata dal TRIBUNALE di ANCONA, in data 4/6/2014, nei confronti di (OMISSIS) e (OMISSIS), confermava la condanna …

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