Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24859 del 16 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:24859PEN

Massima

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Il possesso di strumenti atti allo scasso, anche se rinvenuti su un'autovettura di terza persona, può essere ritenuto consapevole e punibile qualora l'imputato non fornisca una giustificazione plausibile della sua presenza sul luogo e della conoscenza di tali oggetti, in considerazione dei suoi precedenti penali che denotano una particolare pericolosità sociale. La mera ipotesi del difetto di notifica dell'atto di appello non è sufficiente a inficiare la validità della notifica effettuata, in assenza di elementi concreti che ne dimostrino l'inefficacia. L'inammissibilità originaria del ricorso per cassazione preclude la possibilità di dichiarare la sopravvenuta prescrizione del reato, comportando la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, in considerazione dei profili di colpa emergenti dal ricorso stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AM. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/12/2005 CORTE APPELLO di FIRENZE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. NUZZO LAURENZA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GIALANELLA Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Am. Gi. , tramite difensore di fiducia, ha pr…

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