Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23859 del 19 giugno 2007

ECLI:IT:CASS:2007:23859PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale di un soggetto, ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale, deve essere formulato sulla base di una valutazione complessiva della sua condotta nell'arco di un significativo periodo temporale, senza che l'esito favorevole di singoli procedimenti penali possa di per sé inficiare tale valutazione, ove emergano elementi idonei a confermare la dedizione abituale ad attività illecite e i collegamenti con ambienti criminali. La richiesta di revoca di una misura di prevenzione patrimoniale definitiva, fondata su nuovi elementi di prova, è ammissibile solo ove questi integrino i presupposti di cui all'art. 630 c.p.p., comma 1, lett. c), ovvero dimostrino l'esistenza di prove nuove sopravvenute alla conclusione del procedimento o non valutate neppure implicitamente in precedenza, ovvero l'inconciliabilità con altri provvedimenti giudiziari, ovvero la falsità degli atti su cui il procedimento di prevenzione era stato fondato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PR. Gi. , nato il (OMESSO);

avverso il decreto pronunciato il 7.6.2006, depositato il 19.6.2006 dalla Corte d'appello di Reggio Calabria;

Visti gli atti, il provvedimento denunziato, il ricorso e gli ulteriori motivi;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. M. ((omissis));

Lette le conclusioni del Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), con le quali si chiede la declaratoria d'inammissibilita' del…

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