Consiglio di Stato sentenza n. 5220 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:5220SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, nell'esercizio della propria funzione di controllo sull'operato della Pubblica Amministrazione in materia di tutela paesaggistica, afferma che l'Amministrazione preposta all'esercizio di tale tutela, nel caso di interventi edilizi realizzati in assenza di autorizzazione paesaggistica o in violazione della stessa, è tenuta a motivare in modo puntuale e specifico le ragioni per le quali l'intervento realizzato risulta incompatibile con i valori paesaggistici tutelati, senza potersi limitare a valutazioni apodittiche o stereotipate. Ciò in quanto il sindacato giurisdizionale sulla discrezionalità tecnica esercitata dall'Amministrazione non può spingersi fino al punto di sostituirsi alle scelte frutto di tale discrezionalità, ma può solo verificare la logicità e la coerenza del ragionamento seguito, nonché l'assenza di vizi logici o di travisamento dei fatti. Pertanto, il provvedimento di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica rilasciata in violazione dei presupposti di tutela deve contenere una motivazione puntuale e analitica che evidenzi le ragioni per le quali l'intervento realizzato risulta incompatibile con il contesto paesaggistico tutelato, senza potersi limitare a generiche affermazioni di incompatibilità. D'altro canto, l'Amministrazione comunale che ha rilasciato l'autorizzazione paesaggistica deve a sua volta motivare adeguatamente le ragioni per le quali ha ritenuto l'intervento compatibile con il vincolo, non potendosi limitare a mere affermazioni tautologiche o prescrizioni marginali. Infine, l'obbligo di comunicazione del preavviso di rigetto di cui all'art. 10-bis della legge n. 241/1990 non trova applicazione nel procedimento di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica, in quanto tale procedimento si configura come una fase di riscontro della legittimità dell'atto già rilasciato, e non come un procedimento ad istanza di parte.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/06/2024

N. 05220/2024REG.PROV.COLL.

N. 02421/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2421 del 2022, proposto da
Gerardo Nunziante, in proprio e come erede di Maria Olmina Trezza, rappresentato e difeso dall'avvocato Lorenzo Bruno Antonio Molinaro, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Ministero della Cultura, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Comune di Vietri Sul Mare, non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania, sezione staccata di Salerno …

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