Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la controversia relativa al recupero dei maggiori costi sostenuti dal Comune di Mercato San Severino per la realizzazione del PIP S. Felice - Monticelli - Oscato, ha enunciato i seguenti principi di diritto: 1. Il termine di prescrizione per il recupero delle maggiori somme dovute ai soggetti espropriati decorre dal momento in cui l'amministrazione ha acquisito piena contezza della spesa effettiva, non già dalla data di emanazione delle sentenze che hanno accertato l'illegittimità delle procedure ablatorie. 2. I maggiori costi derivanti da procedure ablatorie illegittime, ma finalizzate all'acquisizione di aree per la realizzazione di un PIP, rientrano nel principio di copertura o pareggio finanziario sancito dall'art. 35, comma 12, della l. n. 865/1971 e sono pertanto ripetibili nei confronti dei soggetti assegnatari dei lotti, salvo le voci aventi natura risarcitoria del danno arrecato dall'occupazione illegittima. 3. Gli assegnatari dei lotti PIP hanno l'onere di vigilare sul corretto andamento delle procedure espropriative e di sollecitare l'amministrazione all'adozione dei relativi provvedimenti, essendo titolari di un interesse diretto, concreto, personale e immediato all'acquisizione del titolo di proprietà. Pertanto, essi rispondono delle conseguenze negative e dei maggiori costi sostenuti per l'acquisizione delle aree nel lasso di tempo intercorrente tra la scadenza del termine per l'emanazione del decreto di esproprio e il momento in cui lo stato di fatto è adeguato alla situazione di diritto. 4. Il Comune ha titolo a pretendere il rimborso dai soggetti assegnatari dei lotti PIP delle somme corrispondenti al valore venale attualizzato dei suoli acquisiti, nonché degli importi corrisposti ai proprietari a titolo di indennità per il periodo di efficacia delle ordinanze di occupazione d'urgenza, ma non anche delle voci aventi natura risarcitoria del danno arrecato dall'occupazione illegittima.