Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4891 del 31 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:4891PEN

Massima

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Il dolo diretto nella forma alternativa sussiste quando l'agente si rappresenti due diversi esiti causali dei suoi atti e non abbia preferenza alcuna, volendoli entrambi, seppure la verificazione dell'uno escluda la possibilità che si compia l'altro. Pertanto, ai fini della configurabilità del tentato omicidio, è sufficiente che l'agente abbia agito con la consapevolezza e la volontà di cagionare la morte della vittima, senza che sia necessario accertare una specifica intenzione di uccidere. Ciò può desumersi dalla potenzialità lesiva del mezzo utilizzato, dalla zona corporea attinta e dalle modalità dell'azione, nonché dal complesso delle risultanze probatorie, che possono dimostrare il "tipico atteggiamento di chi prevede e vuole la morte della vittima". Le circostanze aggravanti, come il rapporto di coniugio e lo stato di ubriachezza abituale dell'agente, possono essere ritenute sussistenti sulla base di un'adeguata motivazione che valuti organicamente le risultanze probatorie. La determinazione della pena, nel rispetto dei limiti edittali e tenuto conto delle circostanze, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui valutazione è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o travisamento dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK Adet Toni - Presidente

Dott. TARDIO Ange - rel. Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/07/2017 della Corte di appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. Angela Tardio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. Iacoviello Francesco Mauro, che conclude chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 11 luglio 2017 la Corte di appello di Reggio Calabri…

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