Il provvedimento di divieto di accesso agli impianti sportivi adottato dal Questore, e successivamente convalidato dal Giudice, è legittimo quando risulta motivato in ordine alla sussistenza dei presupposti di legge, in particolare: 1) il fumus della condotta ascritta al soggetto, desumibile dalla ricostruzione logica e coerente dei fatti accertati, quali il raduno di persone appartenenti a frange estreme della tifoseria locale in prossimità del deflusso della tifoseria ospite, il porto ingiustificato di oggetti chiaramente utilizzabili per l'offesa, e la contestualità temporale tra il raduno e lo svolgimento della partita, sintomatica di un progetto di violenza in fase di esecuzione; 2) la pericolosità sociale del soggetto, desumibile dalla gravità dei fatti a lui ascritti; 3) la sussistenza dei requisiti di necessità ed urgenza, che possono essere desunti implicitamente dalla motivazione, in ragione della gravità del fatto e della pericolosità del soggetto, essendo evidente l'esigenza di garantire l'osservanza del divieto di accesso agli stadi. Il giudice, nel convalidare il provvedimento, ha l'obbligo di motivare in ordine alla sussistenza di tali presupposti, non potendosi limitare ad un mero controllo formale, ma dovendo accertare in concreto la pericolosità del soggetto e la sussistenza degli elementi indiziari posti a fondamento del provvedimento.