Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45869 del 5 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:45869PEN

Massima

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Il reato di insubordinazione con ingiuria aggravata, previsto dall'art. 189 c.p.m.p., comma 2, tutela non solo la dignità e l'onore del superiore, ma anche l'integrità e l'effettività del rapporto gerarchico, essenziale per il mantenimento della compattezza e dell'efficienza delle forze armate. Pertanto, l'utilizzo di espressioni sconvenienti, inappropriate e lesive del prestigio e della dignità del superiore, anche se motivate dalla volontà di smentire voci incontrollate, integra gli estremi del reato, in quanto contrarie alle esigenze della disciplina militare, che impone la tutela dell'ascendente morale del superiore nell'esercizio dell'autorità corrispondente al grado e alla funzione di comando. L'elemento soggettivo del dolo generico, richiesto per la configurazione del reato, sussiste quando l'agente abbia coscienza e volontà di pronunciare espressioni di univoco significato offensivo, dispregiative, mortificanti e avvilenti, a prescindere da eventuali moventi o finalità individuali. Pertanto, il clima di tensione e di ostilità, il tono arrogante e sprezzante, l'uso della seconda persona singolare e il rifiuto di accettare gli ordini del superiore, manifestando un atteggiamento di aperta ribellione, sono tutti elementi che, nel loro complesso, depongono per la sussistenza dell'elemento soggettivo del dolo, in quanto coerenti con l'intento di aggredire verbalmente il superiore e di respingerne l'autorità e la potestà di impartire ordini, in violazione dei principi che regolano i rapporti gerarchici in ambito militare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ROMA;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 161/2013 CORTE MILITARE APPELLO di ROMA, del 12/02/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FLAMINI Luigi Maria che ha concluso per l'inammissibilita' con rinvio…

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