Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 1369 del 2012

ECLI:IT:TARNA:2012:1369SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordine di demolizione di due piani abusivamente edificati su un fabbricato e l'atto di acquisizione gratuita al patrimonio comunale dei medesimi immobili, afferma i seguenti principi di diritto: 1. L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive non deve essere preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento, trattandosi di provvedimenti tipici e vincolati emessi all'esito di un mero accertamento tecnico della consistenza delle opere realizzate e del loro carattere abusivo. 2. Al fine di qualificare un intervento edilizio come ristrutturazione edilizia, occorre che il complesso edilizio, sul quale si operano gli interventi, rimanga alla fine sostanzialmente il medesimo per forma, volume e altezza. L'edificazione di due piani oltre l'originaria conformazione di un fabbricato non può essere ricondotta alla nozione di ristrutturazione edilizia, neppure ai sensi della normativa regionale, in quanto non comporta il mantenimento del medesimo ingombro volumetrico del precedente manufatto. 3. La facoltà di irrogare una sanzione pecuniaria in luogo della demolizione, prevista dall'art. 34 del D.P.R. n. 380/2001, è applicabile solo nel caso in cui l'intervento sia realizzato in difformità dal permesso di costruire e la demolizione non possa avvenire senza pregiudizio della parte eseguita in conformità. Nel caso di sopraelevazione abusiva, in assenza di qualsivoglia titolo abilitante all'edificazione, non ricorre tale presupposto. 4. La valutazione di opportunità di individuare determinate zone di recupero del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell'art. 27 della L. n. 457/1978, è rimessa alla discrezionalità dei Comuni, non sindacabile in sede giurisdizionale se non per manifesta irrazionalità. Tale discrezionalità non risulta indirizzata, nel dettato normativo, da eventuali situazioni di c.d. "abusivismo di necessità", espressione non codificata nel diritto positivo. 5. I principi e le norme che tutelano il ristoro dell'attività espropriativa di aree edificabili, ancorandolo al reale valore venale dell'immobile, non sono applicabili alla fattispecie della repressione dell'attività edilizia abusiva, che risponde a finalità e presupposti del tutto diversi.

Sentenza completa

N. 04200/2009
REG.RIC.

N. 01369/2012 REG.PROV.COLL.

N. 04200/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

Sul ricorso numero 4200 del 2009, integrato da motivi aggiunti, proposto da ESPOSITO CONCETTA, rappresentata e difesa dall’Avv. ((omissis)) nel cui studio è elettivamente domiciliata in Napoli, via Suarez n. 2\A n. 670, come da procure a margine del ricorso e dei motivi aggiunti;

contro

Comune di Napoli in persona del Sindaco pro tempore, autorizzato a stare in giudizio come da deliberazione della Giunta Municipale n. 1244 del 4 luglio 2009, rappresentato e difeso dagli ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con i quali è elettivamente domiciliato i…

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