Cassazione penale Sez. I sentenza n. 50409 del 7 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:50409PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare l'attualità della pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale, è tenuto a effettuare un apprezzamento concreto e circostanziato delle condizioni del soggetto, senza che possa operare un automatismo derivante dalla mera durata della misura stessa. Ciò in quanto la valutazione della persistenza dei presupposti legittimanti l'applicazione della misura, ivi compresa l'attualità della pericolosità sociale, rientra nel potere discrezionale del giudice, il quale deve tenere conto di tutti gli elementi fattuali e giuridici rilevanti, senza essere vincolato a un criterio temporale predeterminato. Pertanto, il giudice può legittimamente ritenere sussistenti i presupposti per l'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 72 del d.lgs. n. 159 del 2011 anche quando la misura di prevenzione sia stata applicata in epoca antecedente ai fatti contestati, purché risulti motivatamente accertata l'attualità della pericolosità sociale del soggetto al momento della commissione del reato. Tale valutazione, fondata su elementi concreti e specifici, è incensurabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o manifesta irragionevolezza. Analogamente, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella concessione o meno delle circostanze attenuanti generiche, la cui valutazione è sottratta al sindacato di legittimità, se adeguatamente motivata sulla base di elementi fattuali e personologici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/06/2017 della Corte di appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. BINENTI Roberto;
sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa ZACCO Franca, che ha concluso chiedendo l'annullamento della sentenza impugnata senza rinvio eliminando l'aumento della pena in relazione alla circostanza aggravante con ricalcolo…

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