Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, non deve essere inteso in termini di mera imminenza di specifiche occasioni di commissione di ulteriori illeciti, ma richiede una valutazione prognostica sulla possibilità di condotte reiterative, da effettuarsi sulla base di un'analisi accurata delle modalità realizzative della condotta, della personalità dell'indagato e del contesto socio-ambientale, senza che assuma rilievo decisivo il mero decorso del tempo dalla commissione del fatto. Inoltre, l'inadeguatezza della misura degli arresti domiciliari, anche con l'ausilio di strumenti elettronici di controllo a distanza, può essere desunta dalla concreta possibilità per l'indagato di eludere il regime cautelare mediante l'utilizzo di utenze telefoniche intestate a terzi, in considerazione della sua comprovata spregiudicatezza e assenza di freni inibitori, tali da rendere verosimile il pericolo di reiterazione del reato.