Il diritto di prestare in modo occasionale e temporaneo la professione di maestro di sci, in regime di libera prestazione di servizi, è riconosciuto dalla normativa vigente, purché siano rispettati i requisiti e le condizioni previsti dalla legge. Pertanto, l'autorità amministrativa competente non può negare ingiustificatamente tale diritto, in quanto ciò violerebbe il principio di libera circolazione dei servizi all'interno dell'Unione Europea. Tuttavia, l'esercizio di tale diritto è subordinato alla sussistenza di specifici presupposti, quali la temporaneità e occasionalità della prestazione, nonché il possesso dei requisiti professionali richiesti dalla legge. L'autorità amministrativa è tenuta a verificare la sussistenza di tali requisiti prima di consentire o negare l'esercizio della professione in regime di libera prestazione di servizi, motivando adeguatamente la propria decisione. Il giudice amministrativo, nell'esaminare il provvedimento impugnato, deve accertare la legittimità dell'operato dell'amministrazione, verificando il corretto bilanciamento tra il diritto del professionista di prestare i propri servizi in modo temporaneo e occasionale e le esigenze di tutela della qualità e sicurezza dei servizi offerti agli utenti. In caso di sopravvenuto difetto di interesse del ricorrente, il giudice è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, non potendo sostituirsi alla valutazione del ricorrente circa la persistenza dell'interesse ad agire.