Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33843 del 30 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:33843PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La condanna per reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale commessi da tifosi organizzati in occasione di disordini all'esterno di uno stadio di calcio non consente il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, in considerazione della gravità dei fatti, del ruolo di primo piano ricoperto dall'imputato, dell'intensità del dolo, dei precedenti penali e dell'assenza di resipiscenza, essendo tali elementi ostativi al trattamento sanzionatorio meno afflittivo. Inoltre, la circostanza attenuante dell'aver agito per suggestione di una folla in tumulto non trova applicazione quando l'autore abbia concorso e confluito con altri per provocare l'assembramento e compiere il fatto reato. L'identificazione dell'imputato quale uno degli aggressori è ritenuta provata dalle convergenti dichiarazioni testimoniali degli operanti e dal riscontro oggettivo costituito dal possesso, da parte dell'imputato, di un'arma impropria analoga a quella utilizzata nell'aggressione, senza che assuma rilievo dirimente l'eventuale discordanza tra l'orario indicato dai testi e quello risultante dai filmati, attesa la concitazione del momento che può aver determinato imprecisioni nella ricostruzione temporale degli eventi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. BASSI A. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedett - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4135/2006 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 22/02/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/05/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALESSANDRA BASSI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Giuseppina Fodaroni, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 22 febbraio 2013, la Corte d'Appello di Bologna, …

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