Cassazione penale Sez. I sentenza n. 44338 del 27 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:44338PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare la concessione di misure alternative alla detenzione, deve tenere conto non solo della pluralità e gravità dei reati commessi dal condannato, ma anche della sua personalità e del concreto pericolo di recidiva, valutando se le misure alternative siano effettivamente idonee a garantire il contenimento della sua pericolosità sociale. Tuttavia, il giudizio di pericolosità sociale non può fondarsi esclusivamente sulla mera pluralità dei reati commessi, ma deve essere adeguatamente motivato anche in relazione alla condotta successiva del condannato, considerando eventuali periodi di astensione dalla commissione di ulteriori illeciti. Pertanto, il giudice di sorveglianza è tenuto a valutare in modo approfondito e individualizzato la situazione del condannato, senza basarsi su valutazioni astratte o presunzioni, al fine di accertare se le misure alternative richieste siano effettivamente idonee a favorire il suo reinserimento sociale e a prevenire il pericolo di recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

IN. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 23/01/2008 TRIB. SORVEGLIANZA di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. PIRACCINI PAOLA;

Rilevato che il Procuratore Generale nella persona del Cons. Dr. Consolo chiedeva l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Il Tribunale di sorveglianza di Catania rigettava le istanze avanzate da In. An. di concessione delle …

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