Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33643 del 14 settembre 2005

ECLI:IT:CASS:2005:33643PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di ingiuria (art. 594 c.p.), sussiste l'esimente della provocazione di cui all'art. 599, comma secondo, c.p., nel caso in cui lo stato d'ira che ha provocato la reazione ingiuriosa sia stato determinato — nel contesto di una banale controversia di risarcimento di danni, modesti e perdipiù controversi — dalla minaccia di riferire la vicenda alla stampa, con conseguente pubblicità negativa e con ripercussioni sull'attività lavorativa svolta dalla controparte, in quanto ciò costituisce fatto ingiusto perché del tutto sproporzionato rispetto al preteso diritto; ne deriva che, in tal caso, il comportamento ingiurioso tenuto dal destinatario della minaccia non è punibile in virtù dell'esimente della provocazione di cui all'art. 599, comma secondo, c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
QUINTA SEZIONE PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.:
FOSCARINI BRUNO - PRESIDENTE
AMATO ALFONSO - CONSIGLIERE
DI POPOLO ANGELO - CONSIGLIERE
ROTELLA MARIO - CONSIGLIERE
MARASCA GENNARO - CONSIGLIERE
ha pronunciato la seguente
SENTENZA/ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
1) Si. St. N. IL (...)
avverso SENTENZA del 16/07/2003
GIUDICE DI PACE di MONTEGIORGIO
visti gli atti, la sentenza ed il procedimento
udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere MARASCA GENNARO
Udito il Pubblico Ministero in persona del dottor ((omissis)), che ha concluso per la conversione del ricorso in appello;
Udito il difensore dell'imputato avvocato Ma. Gh., che ha concluso per l'annullamento della sentenza impugnata;
LA CORTE DI CASSAZIONE OSSERVA
Si. St. è stato imputato della violazione dell'articolo 594 c.p. per avere dato del rompicoglion…

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