Cassazione civile Sez. III sentenza n. 17899 del 18 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:17899CIV

Massima

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La condotta di un atleta che, nel corso di una competizione sportiva, cagioni lesioni all'integrità fisica di un avversario mediante un intervento caratterizzato da evidente violenza e modalità incompatibili con le regole e le caratteristiche della disciplina praticata, supera i limiti della lealtà sportiva e integra un illecito civile, comportando la responsabilità risarcitoria dell'atleta e della società sportiva di appartenenza, salvo che l'evento lesivo non sia riconducibile ad un mero incidente di gioco. La polizza assicurativa per la responsabilità civile della società sportiva non opera per i danni cagionati da un proprio associato ad altro associato della medesima società, ma trova applicazione per i danni provocati da un proprio tesserato ad un tesserato di altra società affiliata, in quanto in tale ipotesi gli associati devono considerarsi "terzi" rispetto alla società assicurata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SEGRETO Antonio - Presidente

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. GIACALONE Giovanni - rel. Consigliere

Dott. SCARANO Luigi A. - Consigliere

Dott. D'AMICO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 20761-2010 proposto da:

(OMISSIS) (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato (OMISSIS) giusta delega in atti;

- ricorrente -

contro

(OMISSIS) S.P.A. (OMISSIS), in persona del Sig. (OMISSIS), nella sua qualita' di procuratore speciale, legale rappresentante pro tempore, elettivament…

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