La stazione appaltante può legittimamente annullare in autotutela una procedura di gara già aggiudicata, qualora sopravvengano circostanze di fatto e di diritto, come l'emergenza sanitaria da COVID-19, che rendano necessario adeguare il capitolato tecnico prestazionale alle nuove disposizioni normative e regolamentari finalizzate al contenimento della pandemia, anche con riferimento alle attività di pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro. L'interesse pubblico alla tutela della salute e dell'incolumità della collettività prevale sull'interesse del concorrente aggiudicatario alla stipula del contratto nei termini originariamente previsti, divenuti inadeguati rispetto all'emergenza sopravvenuta. L'omessa comunicazione di avvio del procedimento di annullamento in autotutela non inficia la legittimità del provvedimento, in quanto il suo contenuto non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato, in ragione delle sopravvenute circostanze di fatto e di diritto. Pertanto, in tali ipotesi, non sussiste alcuna responsabilità risarcitoria o indennizzo a carico della stazione appaltante nei confronti del concorrente aggiudicatario, né può essere configurata una responsabilità precontrattuale, in considerazione delle carenze documentali e dello stato di mancato pagamento delle retribuzioni accertati in capo all'operatore economico, che hanno indotto la stazione appaltante a effettuare le conseguenti e doverose verifiche, culminate nell'inoppugnato provvedimento di sospensione dall'albo fornitori.