Il provvedimento amministrativo di sospensione dei lavori edilizi, adottato in pendenza di un procedimento di condono edilizio, è illegittimo per violazione dell'art. 38, comma 1, della legge n. 47/1985 e dell'art. 39 della legge n. 724/1994, i quali prevedono che, fino alla definizione del procedimento di condono, l'amministrazione non può adottare provvedimenti sanzionatori o inibitori nei confronti delle opere oggetto di domanda di sanatoria. Tale principio si fonda sull'esigenza di garantire la coerenza, l'efficacia e l'economicità dell'azione amministrativa, nonché i canoni di lealtà e buona amministrazione di cui all'art. 97 della Costituzione, in quanto l'adozione di un provvedimento inibitorio durante la pendenza del procedimento di condono edilizio si pone in contrasto con l'obiettivo di definire in modo unitario e definitivo la posizione giuridica del privato. Pertanto, l'amministrazione è tenuta a sospendere ogni determinazione sanzionatoria o inibitoria fino alla conclusione del procedimento di condono, al fine di evitare provvedimenti contraddittori e assicurare la certezza del diritto.