Consiglio di Stato sentenza n. 2648 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:2648SENT

Massima

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L'acquisizione gratuita al patrimonio comunale delle opere edilizie abusive, prevista dall'art. 31, comma 3, del d.P.R. n. 380 del 2001, costituisce un atto dovuto dell'amministrazione, senza alcun contenuto discrezionale, subordinato unicamente all'accertamento dell'inottemperanza all'ordine di demolizione e al decorso del termine di legge (novanta giorni) fissato per la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi. Tale procedimento sanzionatorio deve seguire una corretta scansione procedimentale, che consenta al privato di adempiere spontaneamente al provvedimento demolitorio al fine di evitare l'estrema conseguenza della perdita della proprietà: il provvedimento di demolizione, con cui viene assegnato il termine di novanta giorni per adempiere; l'accertamento della inottemperanza alla demolizione tramite un verbale; l'atto di acquisizione al patrimonio comunale che costituisce il titolo per l'immissione in possesso e per la trascrizione dell'acquisto della proprietà in capo al Comune. L'abusività delle opere contestate e l'inottemperanza all'ordine di demolizione non possono essere messe in discussione qualora i relativi provvedimenti siano rimasti inoppugnati, così come non rilevano eventuali errori del professionista incaricato dal privato, in quanto il principio generale è che colui che nell'adempimento dell'obbligazione si vale dell'opera di terzi, risponde anche dei fatti dolosi o colposi di costoro. Pertanto, l'acquisizione gratuita al patrimonio comunale delle opere abusive è un atto dovuto, senza alcun margine di discrezionalità per l'amministrazione, che deve essere adottato a seguito dell'accertamento dell'inottemperanza all'ordine di demolizione, indipendentemente da eventuali errori o responsabilità del privato o dei suoi tecnici.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/04/2022

N. 02648/2022REG.PROV.COLL.

N. 01533/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1533 del 2021, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

COMUNE DI GENOVA, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria n. 460 del 2020;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l’atto di costituzione in giudizio del Comune di Genova;

Visti tutti gli atti dell…

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