Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: L'amministrazione comunale, nel valutare le istanze di sanatoria edilizia, è tenuta a motivare adeguatamente il diniego, indicando in modo chiaro e puntuale le specifiche ragioni di illegittimità delle opere realizzate, senza limitarsi a generiche affermazioni di contrasto con la normativa urbanistica. In particolare, ove l'amministrazione ritenga che le opere abusive non possano essere sanate in quanto in contrasto con il divieto di cui all'art. 905 c.c., essa deve fornire una puntuale ricostruzione della situazione di fatto preesistente, al fine di dimostrare l'effettiva sussistenza di tale impedimento. In assenza di una motivazione adeguata e di una istruttoria completa, il diniego di sanatoria è illegittimo e deve essere annullato, così come l'eventuale successiva ordinanza di demolizione, in quanto meramente consequenziale al provvedimento di diniego illegittimo.