Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43526 del 24 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:43526PEN

Massima

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Il giudice di merito deve valutare attentamente il compendio indiziario per accertare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in relazione al reato associativo, tenendo conto di elementi quali la conflittualità tra i presunti associati, la diffidenza manifestata nei confronti dell'indagato, la limitata durata del suo coinvolgimento e i suoi tentativi di depistaggio. Inoltre, il giudice deve rivalutare la sussistenza delle esigenze cautelari, considerando la distanza temporale dai fatti e l'allontanamento dell'indagato dal luogo dei fatti per intraprendere un'attività lavorativa, al fine di verificare la proporzionalità e l'adeguatezza della misura cautelare più rigorosa adottata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAMPETTI Umberto - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 307/2013 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 10/04/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERA MARIA SEVERINA CAPRIOGLIO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 15.4.2013 il Tribunale di Reggio Calabria confermava l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip dei medesimo tribun…

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