Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16555 del 12 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:16555PEN

Massima

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Il reato di falso ideologico in atti pubblici, di cui all'art. 484 c.p., richiede la prova di una effettiva immutatio veri, ovvero di una alterazione consapevole e volontaria della verità in un documento pubblico, non essendo sufficiente la mera omissione di informazioni. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale reato, deve accertare in concreto l'esistenza di elementi probatori idonei a dimostrare l'intento fraudolento dell'agente, non potendo desumersi la configurabilità del reato dalla sola constatazione di lacune o irregolarità formali nel documento. La valutazione in ordine alla prova della condotta delittuosa rientra nell'ambito del giudizio di fatto, insindacabile in sede di legittimità, salvo l'ipotesi di vizi logici o manifesta illogicità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI GENOVA;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 76/2012 TRIB. LIBERTA' di GENOVA, del 20/07/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;

sentite le conclusioni del PG Dott. Policastro Aldo che ha chiesto il rigetto del ricorso e limitatamente all'articolo 484 c.p. l'annullame…

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