Cassazione penale Sez. V sentenza n. 95 del 3 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:95PEN

Massima

Il documento contraffatto, anche se utilizzato dall'imputato, può essere considerato reato di contraffazione solo se vi è prova certa della condotta materiale di falsificazione o del concorso nella stessa, non essendo sufficiente il mero utilizzo del documento falso. Tuttavia, il giudice di merito può legittimamente desumere tale condotta dalla circostanza che l'imputato aveva un interesse all'utilizzo del documento contraffatto e che la foto ivi apposta era la sua, senza che sia necessaria l'individuazione dell'autore materiale della falsificazione. Inoltre, il diniego delle circostanze attenuanti generiche è insindacabile in cassazione se adeguatamente motivato, non essendo necessario che il giudice prenda in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti, essendo sufficiente il riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesca - Presidente

Dott. CATENA Rossella - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di Appello di Milano emessa in data 15/11/2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Rossella Catena;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Lignola Ferdinando, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per l'imputato il difensore di ufficio, avv.to (OMISSIS), il quale ha concluso …

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