Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31180 del 28 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:31180PEN

Massima

Il giudice di pace, nel valutare la responsabilità penale per il reato di ingiurie, può fondare il proprio convincimento sulle dichiarazioni della persona offesa, purché siano riscontrate dalle concordanti deposizioni testimoniali, senza che assuma rilievo decisivo l'accertamento di ulteriori circostanze, come la provenienza di una chiamata telefonica contenente ulteriori espressioni offensive, quando la responsabilità risulti già dimostrata sulla base degli elementi probatori acquisiti. In tali ipotesi, il vizio di mancata assunzione di prova decisiva non è configurabile, in quanto la circostanza non incide concretamente sulla formazione del convincimento del giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LO. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/12/2008 GIUDICE DI PACE di LOCRI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. COLONNESE ANDREA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. FEBBRARO Giuseppe, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Il giudice di pace di Locri con sentenza 10.12.2008 dichiarava Lo. An. resp…

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