Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40972 del 19 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:40972PEN

Massima

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Il termine massimo di custodia cautelare, previsto in via generale dall'articolo 303 c.p.p. in anni 6, può essere portato a quello di anni 8 e mesi 5 nei casi in cui si proceda per i delitti di cui all'articolo 407 c.p.p., comma 2, lettera a), in ragione della speciale gravità di tali reati. Tale disciplina, che prevede l'aumento dei termini massimi di custodia cautelare, non è in contrasto con la Carta costituzionale, in quanto il legislatore l'ha introdotta in via particolare per tali fattispecie delittuose. Inoltre, l'emissione di ordinanze di sospensione dei termini di durata della custodia cautelare durante la pendenza del termine per la redazione della sentenza o durante il dibattimento di secondo grado, se correttamente motivata in relazione alla complessità del procedimento, al numero degli imputati e alla gravità dei reati contestati, non viola il principio del contraddittorio, essendo sufficiente la motivazione adottata ex articolo 304 c.p.p., comma 2. Infine, la mancata presentazione, da parte dell'interessato, dell'atto d'appello avverso l'ordinanza di sospensione nel termine perentorio stabilito dall'articolo 310 c.p.p., comma 2, comporta l'inammissibilità della successiva e tardiva richiesta di declaratoria d'estinzione della misura e di scarcerazione per sopravvenuta scadenza dei termini cautelari di fase, a nulla rilevando l'illegittimità dell'originaria sospensione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sul ricorso proposto da:

1) D'. AM. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 10/2010 CORTE ASSISE APPELLO di LECCE, del 13/04/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udita l'arringa del Difensore, Avv. ((omissis)), che ha concluso per l'accoglimento dei motivi di ricorso.

CONSIDERATO IN …

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