Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 5019 del 31 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:5019PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la destinazione d'uso della sostanza stupefacente detenuta, deve tenere conto di tutte le circostanze soggettive ed oggettive del fatto, con apprezzamento di merito sindacabile in sede di legittimità solo in relazione ai vizi di cui all'art. 606 c.p.p., lett. e). Ove la condotta non appaia correlata al consumo in termini di immediatezza, il giudice può ritenere provata la finalità di spaccio sulla base di elementi quali il consistente quantitativo della sostanza, la sua suddivisibilità in numerose dosi, nonché l'incongruenza tra il luogo di detenzione e quello di residenza dell'imputato. Tuttavia, il giudice è tenuto a esaminare compiutamente il motivo di gravame relativo al riconoscimento dell'ipotesi attenuata di cui all'art. 73, comma 5, d.P.R. n. 309/1990, senza poter omettere tale valutazione sulla base di un erroneo presupposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - Consigliere

Dott. IANNELLO Emilio - rel. Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 202/2012 CORTE APPELLO SEZ. DIST. di TARANTO, del 04/06/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/01/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMILIO IANNELLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'((omissis)) che ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente al diniego del Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, …

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