Il trasferimento di una struttura sanitaria già autorizzata all'interno del territorio della medesima Azienda Sanitaria Locale non richiede la verifica del fabbisogno complessivo a livello regionale, in quanto non comporta l'aumento dell'offerta di prestazioni ma il semplice spostamento di una struttura già esistente ed autorizzata. Pertanto, l'autorizzazione al trasferimento di una struttura sanitaria tra comuni rientranti nella stessa ASL non incide sulla priorità temporale di altre istanze di autorizzazione, essendo procedimenti distinti e alternativi. Inoltre, qualora la struttura sanitaria trasferita fosse già precedentemente autorizzata all'erogazione di prestazioni di secondo livello, non è necessario un nuovo accertamento dei requisiti per il rilascio di tale autorizzazione in sede di trasferimento, in quanto la preesistente autorizzazione permane e si trasferisce unitamente all'attività. Il criterio della priorità temporale delle istanze di autorizzazione trova applicazione solo nel caso di richieste di nuova autorizzazione all'esercizio di attività sanitarie, e non anche nel caso di trasferimenti di strutture già autorizzate all'interno della medesima ASL, in quanto in tale ipotesi non si determina un aumento dell'offerta complessiva di prestazioni sanitarie sul territorio.