Cassazione penale Sez. Unite sentenza n. 24906 del 4 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:24906PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di reato di falso in atto pubblico, non può ritenersi legittimamente contestata, sì che non può essere ritenuta in sentenza dal giudice, la fattispecie aggravata di cui all'art. 476, comma secondo, cod. pen., qualora nel capo d'imputazione non sia esposta la natura fidefacente dell'atto, o direttamente, o mediante l'impiego di formule equivalenti, ovvero attraverso l'indicazione della relativa norma. (In applicazione del principio le Sezioni unite hanno escluso che la mera indicazione dell'atto, in relazione al quale la condotta di falso è contestata, sia sufficiente a tal fine in quanto l'attribuzione ad esso della qualità di documento fidefacente costituisce il risultato di una valutazione). (Leggi la sentenza estesa)

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONI UNITE PENALI

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Anton - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CIAMPI Francesco M - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/04/2016 della Corte di appello dell'Aquila;
visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso e la memoria depositata dalla ricorrente;
udita la relazione svolta dal Consigliere Carlo Zaza;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore gene…

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