Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7633 del 16 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:7633PEN

Massima

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Il danneggiamento di beni destinati all'uso pubblico, anche se commesso in presenza del proprietario, non può essere escluso dall'aggravante della esposizione alla pubblica fede, in quanto il proprietario, impegnato con la clientela all'interno dell'esercizio, non ha la possibilità di evitare eventi dannosi, neanche usando la dovuta diligenza. Inoltre, il danneggiamento di un bene pubblico, accompagnato dalla minaccia alla persona, rende il reato procedibile d'ufficio, indipendentemente dalla presenza del proprietario al momento del fatto. Tuttavia, il reato di danneggiamento può estinguersi per prescrizione, anche in assenza di periodi di sospensione, senza che ciò comporti una pronuncia di merito sulla sussistenza dell'aggravante contestata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. IMPERIALI Lucia - Rel. Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria D. - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Brescia nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/02/2016 della CORTE DI APPELLO DI BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Imperiali Luciano;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa Ceniccola Elisabetta, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

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