La massima giuridica che si può estrarre dalla sentenza è la seguente: La realizzazione di due medie strutture di vendita, anche se collocate nella stessa zona, non configura un centro commerciale, purché siano fisicamente e funzionalmente separate, con ingressi, parcheggi e servizi autonomi, senza condivisione di spazi e infrastrutture comuni. La normativa urbanistica comunale che consente la realizzazione di non più di due medie strutture di vendita non superiori a 2.500 mq ciascuna, senza connessione funzionale, deve essere interpretata in modo da non comprimere eccessivamente la libertà di iniziativa economica e i principi di tutela della concorrenza. La variante urbanistica che approva il piano attuativo per la realizzazione di tali medie strutture di vendita, senza incidere in modo significativo sull'assetto urbanistico complessivo, può essere legittimamente adottata con la procedura semplificata prevista dalla legge regionale, senza necessità di attivare la valutazione ambientale strategica. Il principio di contestualità tra il procedimento urbanistico-edilizio e quello di autorizzazione commerciale non impone una rigida coincidenza temporale, essendo sufficiente che l'istruttoria e la valutazione di entrambi gli aspetti siano svolte in modo coordinato e parallelo.