Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40000 del 30 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:40000PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione degli elementi di prova e la ricostruzione dei fatti compiuta dai giudici di merito, se sorretta da motivazione non manifestamente illogica o contraddittoria, non può essere sindacata in sede di legittimità attraverso la mera prospettazione di una diversa lettura degli stessi elementi probatori, in quanto il controllo di legittimità concerne il rapporto tra motivazione e decisione, non quello tra prova e decisione. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione probatoria a quella effettuata dai giudici di merito, salvo i casi di manifesta illogicità o contraddittorietà della motivazione. Inoltre, la mera reiterazione di motivi di appello già esaminati e disattesi dalla Corte territoriale non è ammissibile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 3/05/2018 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CALASELICE Barbara;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa PICARDI A., che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sentenza impugnata la Cort…

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