L'occupazione abusiva di suolo pubblico per fini commerciali, in assenza di valida concessione amministrativa, legittima l'Amministrazione comunale ad adottare provvedimenti sanzionatori, quali l'ordine di ripristino dello stato dei luoghi e la chiusura temporanea dell'esercizio, in applicazione della normativa di settore, senza che ciò possa ritenersi in contrasto con i principi costituzionali e comunitari di libertà di iniziativa economica. L'Amministrazione comunale, nell'esercizio del potere discrezionale attribuitole dalla legge, può individuare specifiche aree e zone del territorio, come i centri storici e le aree di particolare pregio storico-ambientale, in cui subordinare il rilascio di concessioni di suolo pubblico a particolari prescrizioni e limitazioni, al fine di salvaguardare l'equilibrio tra l'interesse pubblico alla fruibilità del territorio e l'interesse pubblico alla tutela del patrimonio storico-artistico. Il potere sanzionatorio del Sindaco, previsto dall'art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009, di ordinare la chiusura temporanea dell'esercizio commerciale in caso di occupazione abusiva di suolo pubblico, costituisce esercizio di un potere ordinario, non soggetto ai requisiti di necessità e urgenza richiesti per l'adozione di ordinanze contingibili e urgenti ai sensi dell'art. 54 del d.lgs. n. 267 del 2000, in quanto la norma di legge ne definisce in modo puntuale il contenuto e le modalità di esercizio, nel rispetto del principio di legalità.