Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16925 del 20 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:16925PEN

Massima

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Il dolo generico, elemento soggettivo del reato di atti persecutori, consiste nella volontà di porre in essere condotte di minaccia e molestia nella consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice, senza che sia necessario che l'agente si rappresenti e voglia fin dal principio la realizzazione della serie degli episodi, potendo le condotte persecutorie essere anche meramente casuali e realizzate qualora se ne presenti l'occasione. La valutazione della credibilità della persona offesa e della sussistenza degli eventi tipici del reato rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione, se congrua e logica, non è sindacabile in sede di legittimità, così come la determinazione della pena, che deve essere adeguatamente argomentata con riferimento agli elementi ritenuti decisivi o rilevanti ai sensi degli artt. 132 e 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/11/2021 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Grazia Rosa Anna Miccoli;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Odello Lucia, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore della parte civile, avv. (OMISSIS), che si e' associato alle richieste del Procuratore Generale, dep…

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