La realizzazione di interventi edilizi in immobili sottoposti a tutela paesaggistica è subordinata al preventivo rilascio dell'autorizzazione paesaggistica ai sensi dell'art. 23, comma 4, della legge regionale n. 16/2008, anche nel caso in cui l'intervento sia assentibile mediante denuncia di inizio attività (DIA). Pertanto, in tali ipotesi, il termine di trenta giorni entro il quale la DIA acquista efficacia decorre dal rilascio dell'autorizzazione paesaggistica e, in mancanza di tale autorizzazione, la DIA è priva di effetti. L'amministrazione, nel negare l'autorizzazione paesaggistica, è tenuta a motivare adeguatamente il provvedimento, indicando specificamente i profili ostativi all'intervento, senza potersi limitare a un generico riferimento all'incompatibilità dell'altezza dei locali con la destinazione d'uso prevista, soprattutto in presenza di una disciplina derogatoria, come quella di cui all'art. 9 della legge n. 122/1989 sui parcheggi pertinenziali, che consente il superamento di limiti dimensionali altrimenti applicabili. Inoltre, il diniego dell'autorizzazione paesaggistica deve essere preceduto dall'acquisizione del parere della Soprintendenza competente, ai sensi dell'art. 146 del d.lgs. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Il mancato rispetto di tali prescrizioni procedimentali e motivazionali determina l'illegittimità del provvedimento di diniego dell'autorizzazione paesaggistica e di inibizione della DIA.