Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24700 del 18 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:24700PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare la concessione di misure alternative alla detenzione carceraria, deve considerare non solo la gravità e la natura dei reati per cui il condannato è stato già condannato, ma anche la sua pregressa condotta e la reiterazione di comportamenti delinquenziali, anche se non ancora definitivamente accertati, in quanto tali elementi sono idonei a escludere la meritevolezza e l'idoneità della misura alternativa a prevenire il pericolo di ulteriore recidiva. Pertanto, il giudice può legittimamente rigettare le istanze di affidamento in prova al servizio sociale e di detenzione domiciliare presentate dal condannato, qualora la sua pregressa condotta e la reiterazione di reati, anche se non definitivamente accertati, dimostrino la sua inaffidabilità e incapacità di rispettare le regole, così compromettendo il positivo esito del trattamento rieducativo e il superamento della sua pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Consigliere

Dott. GIRONI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VA. MA. , N. (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 14/11/2007 TRIB. SORVEGLIANZA di SALERNO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORRADINI GRAZIA; lette le conclusioni del P.G. Dott. VIGLIETTA Gianfranco, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza in data 14.11.2007 il Tribunale di Sorveglianza di Salerno, per quanto ancora interessa, ha rigettato le istanze di affidamento in prova al servizio social…

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