Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 6322 del 2020

ECLI:IT:TARNA:2020:6322SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di una costruzione abusiva, al pari di tutti i provvedimenti sanzionatori in materia edilizia, è atto vincolato che non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico, né una comparazione di quest'ultimo con gli interessi privati coinvolti e sacrificati, né, ancora, alcuna motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale alla demolizione, non potendo neppure ammettersi l'esistenza di alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva, che il tempo non può giammai legittimare. In particolare, nel caso di abusi edilizi vi è un soggetto che pone in essere un comportamento contrastante con le prescrizioni dell'ordinamento, confidando nell'omissione dei controlli o comunque nella persistente inerzia dell'amministrazione nell'esercizio del potere di vigilanza, e in tali casi il fattore tempo non agisce in sinergia con l'apparente legittimità dell'azione amministrativa favorevole, a tutela di un'aspettativa conforme alle statuizioni amministrative pregresse. Di affidamento meritevole di tutela si può parlare solo ove il privato, il quale abbia correttamente ed in senso compiuto reso nota la propria posizione all'Amministrazione, venga indotto da un provvedimento della stessa Amministrazione a ritenere come legittimo il suo operato, non già nel caso in cui si commetta un illecito a tutta insaputa della stessa. Tale orientamento ha, peraltro, ormai trovato l'autorevole avallo della giurisprudenza dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato secondo cui il provvedimento con cui viene ingiunta, sia pure tardivamente, la demolizione di un immobile abusivo e giammai assistito da alcun titolo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse (diverse da quelle inerenti al ripristino della legittimità violata) che impongono la rimozione dell'abuso, principio che non ammette deroghe neppure nell'ipotesi in cui l'ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso, il titolare attuale non sia responsabile dell'abuso e il trasferimento non denoti intenti elusivi dell'onere di ripristino.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/12/2020

N. 06322/2020 REG.PROV.COLL.

N. 05851/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Ottava)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5851 del 2015, proposto da
-OMISSIS-, nato a Durazzano, il 26 aprile 1952, rappresentato e difeso dall'avvocato Massimo Cosenza, domiciliato in via digitale come da pubblici registri e domicilio fisico eletto presso lo studio dell’avvocato -OMISSIS-Ceglia in Napoli, via Arte della Lana, 16;

contro

Comune di Durazzano, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Antonio Di Martino, con domicilio eletto presso lo studio Vincenzo Prisco in Napoli, piazza Leonardo, 14;

e con l'intervento di

ad opponendum:
-OMISSIS-, rappresentato e di…

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