Il giudice di pace, nel pronunciare sentenza di proscioglimento dell'imputato per il reato di diffamazione, deve valutare con particolare attenzione la deposizione testimoniale della persona offesa, senza arbitrariamente contestarle le precedenti dichiarazioni, al fine di garantire l'imparzialità e l'attendibilità della prova testimoniale. Pur essendo legittimato a conferire rilievo alle dichiarazioni degli imputati, il giudice di pace è tenuto a motivare adeguatamente la prevalenza di tali dichiarazioni rispetto alla deposizione della persona offesa, evitando di svalutarla ingiustificatamente. Ciò al fine di assicurare il rispetto del diritto di difesa della parte civile e la correttezza del processo, in ossequio ai principi di terzietà e imparzialità del giudice, nonché di parità delle armi tra le parti. La sentenza di proscioglimento pronunciata dal giudice di pace può essere impugnata dalla parte civile, ai soli effetti civili, mediante appello, in applicazione della disciplina prevista dall'articolo 576 c.p.p.