Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana sentenza n. 1085 del 2019

ECLI:IT:CGARS:2019:1085SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il provvedimento di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo abilitativo è un atto dovuto e vincolato, la cui legittimità non è inficiata dalla mera inerzia dell'amministrazione protrattasi per un lungo lasso di tempo, in quanto l'interesse pubblico alla rimozione dell'abuso è in re ipsa. Spetta al privato proprietario o responsabile dell'abuso provare il carattere risalente del manufatto, con riferimento a epoca anteriore all'entrata in vigore della c.d. "Legge ponte" n. 765 del 1967, che ha esteso l'obbligo della concessione edilizia anche alle costruzioni fuori dal perimetro del centro urbano. In mancanza di tale prova, l'amministrazione è tenuta a ordinare la demolizione, senza che rilevi la natura pertinenziale dell'opera, in quanto la realizzazione in assenza di titolo abilitativo fonda di per sé la reazione repressiva dell'organo di vigilanza, senza spazio per apprezzamenti discrezionali. L'acquisizione gratuita al patrimonio comunale dei manufatti abusivi e dell'area di pertinenza, in caso di mancata ottemperanza all'ordine di demolizione, è un atto dovuto e vincolato, la cui legittimità non è inficiata dall'assenza di specifica motivazione sulle ragioni di interesse pubblico sottese all'acquisizione, essendo sufficiente il richiamo ai presupposti di legge. Il proprietario che ha concesso in locazione l'immobile a terzi, per evitare l'applicazione della norma che prevede l'acquisizione dell'immobile abusivo, deve dimostrare di avere adottato un comportamento attivo, da estrinsecarsi in diffide o in altre iniziative di carattere ultimativo nei confronti del conduttore, in modo tale da comprovare che si è adoperato, una volta venutone a conoscenza, per la cessazione dell'abuso.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/12/2019

N. 01085/2019REG.PROV.COLL.

N. 00025/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA

Sezione giurisdizionale

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 25 del 2018, proposto dalla signora Santa Lombardo, rappresentata e difesa dall'avvocato Nazareno Pergolizzi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Andrea Piazza in Palermo, via Gioacchino Ventura, n. 4

contro

Comune di Milazzo, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Giovanni Pino, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Carmelo La Fauci Belponer in Palermo, via Giovanni Maurigi, n. 11

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.