Il diniego illegittimo di un'autorizzazione commerciale, motivato con la prevalenza dell'interesse pubblico all'inelasticità della domanda nel settore, comporta il diritto al risarcimento del danno in capo al soggetto richiedente, a decorrere dalla data di entrata in vigore della normativa che ha liberalizzato il settore di attività, qualora l'amministrazione non abbia provveduto a riesaminare d'ufficio la propria precedente posizione. Il risarcimento deve essere determinato in relazione all'utile complessivo conseguito dalle imprese operanti nel territorio comunale, diviso per tre e diminuito del 20% in considerazione dell'alea connessa all'ingresso di un nuovo operatore sul mercato. L'azione risarcitoria può essere proposta anche successivamente all'annullamento del provvedimento di diniego, senza che sia necessario il previo esperimento dell'azione di annullamento, in quanto l'interesse al risarcimento può sorgere successivamente all'impugnazione del provvedimento lesivo, ad esempio per il consolidamento definitivo dei suoi effetti e l'impossibilità di ottenere la reintegrazione. Il mancato esperimento di rimedi per ottenere il rilascio dell'autorizzazione con effetto ex nunc non incide sulla pretesa risarcitoria, relativa al periodo precedente l'annullamento del diniego.