Il giudice di legittimità, nel valutare la compatibilità tra la concessione della sospensione condizionale della pena e l'applicazione di una misura di sicurezza personale, afferma che tali istituti sono logicamente incompatibili in quanto la sospensione condizionale presuppone la prognosi di non recidiva, mentre l'applicazione di una misura di sicurezza postula l'accertata pericolosità sociale del soggetto. Pertanto, quando il giudice concede il beneficio della sospensione condizionale della pena, ciò implica che egli abbia ritenuto insussistente la pericolosità sociale dell'imputato e, di conseguenza, non può disporre l'applicazione di alcuna misura di sicurezza personale. Al contrario, in presenza di una pericolosità sociale accertata, la sospensione condizionale della pena non è concedibile. La norma di cui all'art. 164, comma 3, c.p., che prevede l'inapplicabilità delle misure di sicurezza in caso di sospensione condizionale della pena, va letta nel senso di rendere esplicito ciò che è già implicito in un sistema che richiede l'accertata pericolosità sociale del soggetto come requisito per l'applicazione di una misura di sicurezza personale.