Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12644 del 25 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:12644PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione della sentenza impugnata, non può sostituire la propria ricostruzione dei fatti a quella operata dal giudice di merito, essendo il suo controllo limitato alla verifica della congruenza e logicità delle argomentazioni rispetto alla decisione adottata, senza poter sindacare l'apprezzamento delle prove e la ricostruzione del fatto compiuta dal giudice di secondo grado. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a prospettare una diversa ricostruzione dei fatti, senza indicare specifici vizi della motivazione, deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende. La declaratoria di inammissibilità del ricorso prevale sulla declaratoria di estinzione del reato per prescrizione maturata dopo la sentenza di secondo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CITTERIO Carlo - Presidente

Dott. FIDELBO G. - rel. Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 21 maggio 2014 emessa dalla Corte d'appello di Torino;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione del consigliere Dott. FIDELBO Giorgio;

udito il sostituto procuratore generale Dott. GERACI Vincenzo, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;

udito l'avvocato (OMISSIS), sostituto processuale dell'avvocato (OMISSIS), che ha insistito per l'…

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