Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11286 del 13 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:11286PEN

Massima

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Il rapporto di parentela con un esponente di spicco di un'organizzazione mafiosa, unitamente a elementi probatori quali intercettazioni telefoniche che dimostrino il coinvolgimento dell'indagato nel controllo di un appalto pubblico da parte della cosca, possono integrare gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione all'associazione mafiosa, giustificando l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tali gravi indizi, deve dare conto in modo logico e adeguato delle ragioni per le quali ritiene provato il ruolo organico e stabile dell'indagato nell'ambito dell'associazione criminale, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, salvo vizi di illogicità manifesta o travisamento dei fatti. La motivazione del provvedimento cautelare deve pertanto enunciare in modo analitico gli elementi probatori rilevanti, in particolare il contenuto delle conversazioni intercettate, che dimostrino il contributo dell'indagato al controllo mafioso di un appalto pubblico, in quanto tali elementi, se adeguatamente valorizzati, possono integrare la prova della sua qualificata appartenenza all'associazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. VI. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZE del 07/07/2008 e dell'8/08/2008 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CANZIO GIOVANNI;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. BUA F., che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

sentiti i difensori, avv.ti Tropiani G. e Gutta'.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Che con ordinanze d…

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