Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 351 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:351SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di un'opera edilizia abusiva può essere legittimamente adottato nei confronti del soggetto che ne abbia la disponibilità attuale, indipendentemente dal fatto che egli ne sia stato il concreto realizzatore. Ciò in quanto l'abuso edilizio costituisce un illecito permanente, e l'ordinanza di demolizione ha carattere ripristinatorio, senza necessità di accertare il dolo o la colpa del destinatario. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui l'abuso riguardi un bene di proprietà comunale concesso in uso a privati: il cessionario dell'immobile abusivo o del sedime su cui è stato realizzato succede in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo al precedente titolare, ivi compresa l'abusiva trasformazione, subendo gli effetti sia del diniego di sanatoria, sia dell'ingiunzione di demolizione successivamente impartita, pur essendo l'abuso commesso prima della traslazione del titolo concessorio.

Sentenza completa

N. 08222/2006
REG.RIC.

N. 00351/2015 REG.PROV.COLL.

N. 08222/2006 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8222 del 2006, proposto da:
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, Via Castelbianco, 8;;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, Via del Tempio di Giove, 21,

per l'annullamento

dell’ordinanza n. 1567 del 26.5.2006 recante ordine demolizione opere abusive e ripristino dello stato dei luoghi.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzio…

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