Il giudice per le indagini preliminari non può imporre al pubblico ministero un termine per il compimento di nuove indagini relative a reati diversi da quelli per i quali era stata chiesta l'archiviazione, in quanto l'azione penale per tali nuovi reati rientra nella completa disponibilità del pubblico ministero, secondo le regole ordinarie. L'imposizione di un termine per le nuove indagini da parte del giudice costituisce un'abnorme ingerenza nei poteri dell'organo inquirente di svolgere indagini a tutto campo e di pervenire ad autonome determinazioni all'esito delle stesse. Il giudice può emettere nuovamente i provvedimenti previsti dall'art. 409 c.p.p. solo quando l'attività di indagine sia stata rimessa nuovamente nelle mani e nelle valutazioni del pubblico ministero, a seguito dell'adempimento delle formalità di cui all'art. 409 c.p.p., comma 4. Pertanto, il termine previsto dall'art. 409 c.p.p., comma 4, non è applicabile al caso di nuova iscrizione nel registro delle notizie di reato per un fatto del tutto nuovo e diverso, in quanto non si verte in un'ipotesi di supplemento di indagini.