Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14253 del 8 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:14253PEN

Massima

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Il concetto di partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso richiede la prova dell'affectio societatis, ovvero la consapevolezza e volontà dell'imputato di far parte stabilmente del sodalizio criminoso e di contribuire dinamicamente e funzionalmente alla realizzazione del programma illecito comune. La mera disponibilità a svolgere compiti o servizi per singoli membri dell'associazione, anche se di vertice, non è sufficiente a integrare tale elemento, se non è dimostrato che tali condotte fossero finalizzate agli scopi del sodalizio mafioso e non si risolvessero in rapporti di natura meramente personale. Inoltre, la frequentazione di soggetti affiliati al clan, pur potendo costituire un indizio, non integra di per sé la prova dell'appartenenza all'associazione, se non risulta qualificata da una abituale e significativa reiterazione, connotata dal necessario carattere individualizzante. Pertanto, la partecipazione all'associazione mafiosa non può essere desunta dalla sola esecuzione di compiti o servizi per conto di esponenti di vertice del sodalizio, in assenza di una adeguata motivazione sulla finalità di tali condotte in relazione agli scopi criminosi del gruppo e sulla effettiva consapevolezza e volontà dell'imputato di aderire stabilmente alla struttura associativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1487/2014 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 04/02/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MINCHELLA ANTONIO;
sentite le conclusioni del P.G. Dott. GALASSO Aurelio, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RILEVATO IN FATTO
Con ordinanza in data 30.06.2015 il GIP del Tribunale di Catania applicava la custodia cautelare in carcere a diversi soggetti indagati per i delitti di associazione …

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