Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25226 del 1 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25226PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La condanna per un delitto aggravato, che costituisce reato ostativo ai sensi dell'articolo 4-bis dell'Ordinamento penitenziario, impedisce la concessione della sospensione dell'ordine di esecuzione della pena detentiva, ai sensi dell'articolo 656, comma 9, lettera a), del codice di procedura penale, anche quando la sentenza di condanna abbia ritenuto l'equivalenza o la prevalenza delle circostanze attenuanti sulle aggravanti contestate. Ciò in quanto il giudizio di comparazione tra circostanze eterogenee rileva esclusivamente ai fini della commisurazione della pena (quoad poenam), senza incidere sulla sussistenza materiale degli elementi circostanziali che tipizzano la condotta criminosa e ne determinano la particolare gravità, a prescindere dal loro concreto apprezzamento in sede di bilanciamento. Pertanto, il riconoscimento della prevalenza delle attenuanti non esclude la configurabilità dell'aggravante, la quale mantiene la sua rilevanza ai fini dell'applicazione del divieto di sospensione dell'esecuzione della pena, in quanto elemento costitutivo della fattispecie di reato per la quale è intervenuta la condanna definitiva. Solo qualora la sentenza di condanna avesse escluso la sussistenza dell'elemento aggravante per carenza dei presupposti di fatto o di diritto, verrebbe meno la condizione ostativa prevista dal legislatore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI FIRENZE;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/11/2020 del GIP TRIBUNALE di FIRENZE;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROCCHI GIACOMO;
lette le conclusioni del PG Dr. ((omissis)) che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, il Tribunale di Firenze, in funzione di giudice dell'esecuzione, dichiarava …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.