Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 8960 del 2020

ECLI:IT:TARLAZ:2020:8960SENT

Massima

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Il vincolo archeologico diretto o indiretto gravante su un'area edilizia impedisce il rilascio del condono edilizio per opere abusive realizzate in violazione di tale vincolo, in quanto l'aumento di cubatura e l'alterazione dello stato dei luoghi sono in contrasto con le prescrizioni del vincolo stesso. Il parere negativo espresso dalla competente Soprintendenza Archeologica, in applicazione delle disposizioni di cui all'art. 32, comma 3, della legge n. 47 del 1985, costituisce presupposto vincolante per il diniego del condono edilizio, non rilevando la natura diretta o indiretta del vincolo archeologico, né l'epoca di realizzazione degli abusi, in assenza di prova contraria. L'ordine di demolizione delle opere abusive, conseguente al diniego del condono, è atto dovuto e meramente consequenziale, non incidendo sulla sua legittimità l'eventuale pregiudizio per le parti conformi, la cui valutazione attiene alla fase esecutiva del provvedimento, ove il privato potrà chiedere la conversione della sanzione demolitoria in quella pecuniaria ai sensi dell'art. 34 del d.P.R. n. 380 del 2001. L'omessa comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza di condono non inficia la legittimità del provvedimento di diniego, ove sia accertato che la partecipazione del privato non avrebbe potuto condurre all'adozione di un atto di diverso contenuto.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/08/2020

N. 08960/2020 REG.PROV.COLL.

N. 09436/2006 REG.RIC.

N. 03132/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9436 del 2006, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via Gradisca, 7;

contro

Comune di Roma, ora Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avv. ((omissis)) e dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

sul ricorso numero di registro generale 3132 del 2008, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), …

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