Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22927 del 12 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:22927PEN

Massima

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Il falso in attestazione e la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche integrano un unico reato complesso, in cui il falso è mezzo per realizzare la truffa, e richiedono la prova del dolo specifico di conseguire indebitamente il beneficio pubblico, non desumibile automaticamente dalla gratuità della precedente concessione. Tuttavia, ove la motivazione della sentenza di appello risulti adeguata e puntuale nel ricostruire gli elementi oggettivi e soggettivi del reato, il ricorso per cassazione che si limiti a riprodurre le medesime questioni già disattese in appello deve essere dichiarato inammissibile per genericità e mancanza di specificità. Parimenti inammissibile è il ricorso che censuri il trattamento sanzionatorio, ove il giudice di appello si sia limitato a eliminare l'aumento per la continuazione senza modificare il trattamento base determinato in primo grado e senza che tale aspetto fosse stato oggetto di specifico motivo di gravame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE ((omissis)) del 29/05/2 -

Dott. GALLO ((omissis)) SENTE -

Dott. MACCHIA Alberto rel. Consigliere N. 1 -

Dott. CERVADORO ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. CARRELLI P.D.M. Roberto M. Consigliere N. 47617/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

3) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 67/2011 CORTE APPELLO di BARI, del 13/05/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/05/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALBERTO MACCHIA;

Udito il Procuratore Generale in person…

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