La delibera di nomina degli organi amministrativi di una società partecipata dalla pubblica amministrazione, adottata in prossimità della scadenza del mandato elettivo dell'organo politico, può essere legittimamente annullata in autotutela dalla nuova Giunta regionale, qualora risulti adottata in violazione del divieto di adottare atti di straordinaria amministrazione in regime di prorogatio e in assenza di adeguata motivazione sull'urgenza di provvedere. Il principio di tutela dell'affidamento del privato, pur rilevante, deve essere bilanciato con l'esigenza di assicurare il corretto esercizio dei poteri di indirizzo e controllo della pubblica amministrazione sulle proprie società partecipate, nel rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. L'annullamento in autotutela di un atto amministrativo, pur incidendo su posizioni giuridiche soggettive consolidate, è legittimo ove risulti adeguatamente motivato in relazione ai presupposti di legge, in particolare l'esistenza di ragioni di interesse pubblico prevalenti rispetto all'affidamento del privato.