Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22696 del 14 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:22696PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La reazione sproporzionata e violenta di più persone nei confronti di una vittima già in condizioni di inferiorità fisica e priva di capacità di nuocere non può essere giustificata dalla legittima difesa, anche qualora la vittima abbia posto in essere un'iniziale condotta aggressiva. Infatti, una volta che la vittima è stata messa nell'impossibilità di nuocere, l'uso di una forza eccessiva e il protrarsi dell'aggressione nei suoi confronti, fino a provocarle gravi lesioni, integra un'azione volontariamente aggressiva e non più difensiva, che esclude la scriminante della legittima difesa. Pertanto, la sproporzione tra l'offesa subita e la reazione posta in essere, nonché il perdurare dell'aggressione anche quando la vittima era ormai inerme, configurano un'ipotesi di eccesso doloso nella legittima difesa, e non di mero eccesso colposo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - rel. Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FA. GI. , N. IL (OMESSO);

2) FA. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 14325/2006 CORTE APPELLO di TORINO, del 10/11/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CARROZZA;

Udito il Procuratore Generale, dott. ((omissis)) che conclude per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensor…

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